Guida ai micropagamenti: come effettuare piccole transazioni online

I micropagamenti che cosa sono? In modo molto sintetico consistono in tecnologie che permettono agli utenti di effettuare pagamenti nell’ordine di poche decine di centesimi di euro. Generalmente un micropagamento può essere effettuato tramite appositi software, che sono gestibili in modo molto semplice grazie a specifiche app, collegate a sistemi di “conti elettronici”. Ecco inoltre una lista dei più diffusi sistemi di micropagamento attualmente disponibili. Nella ricerca ci sono alcune considerazioni di fare, per cui vediamo una guida semplice che offra un concreto aiuto nella scelta.

Cosa ci permettono di fare : i micropagamenti consentono di pagare contenuti (es. gli articoli di una rivista), un video, una canzone in formato digitale o scaricare un software, ecc. Si tratta di modalità di pagamento che, infatti, possono essere adottate anche per prodotti tipo “pay per view”, ovvero “pagare solo per quel che si legge o si utilizza”.

La loro diffusione è stata tale che oggi sono utilizzabili anche per acquistare un caffè senza dover spendere moneta sonante.

Quindi singoli articoli, singole informazioni, link che, da sole, possono costare anche poche centinaia di lire (ora pochi euro). E’ ovvio, a fronte di costi così irrisori, che la transazione con carta di credito o bancomat diventa poco conveniente per l’esercente, ma mentre fino a poco tempo fa (prima dell’approvazione della legge di Stabilità di fine 2015) ci poteva essere il rifiuto ad accettare un pagamento tramite l’impiego del Pos (con un limite già abbassato ai 30 euro come soglia minima di obbligo o non obbligo), ora si parla di soli 5 euro.

Non a caso il limite sotto il quale si ha il funzionamento della tecnologia contactless della maggioranza delle carte di pagamento oggi emesse, è di soli 25 euro.

Sicurezza e facilità di utilizzo

Per pagamenti in sicurezza di importi pari o inferiori a quelli succitati (ad esempio anche solo quello di un caffè), a meno di cambiamenti della normativa, che parla comunque di un possibile rifiuto in casi di problemi di oggettiva difficoltà tecnica, si dovrebbe poter passare all’impiego su smartphone dei sistemi che attingono al funzionamento dei ‘borsellini’ elettronici. Il limite sotto questo punto di vista è dovuto al fatto che al momento non ci sono tante app già funzionanti (molte sono ancora in fase di rodaggio) ma comunque il mercato si sta già muovendo.

Tra i principali protagonisti di questa piccola rivoluzione troviamo soprattutto le grandi banche, come Unicredit, Ubi Banca, Hello!Bank,Bnl, Widiba per Mps e giovani realtà come Number26.

In questi casi i sistemi di trasferimento di denaro, tramite le apposite app, usano la stessa sicurezza offerta per la protezione dei dati tramite smartphone (anche su rubrica dei propri contatti), grazie all’uso di servizi specifici come uno dei più famosi in Italia: parliamo di Jiffy.

Sicurezza e funzionalità degli e-Wallet per i servizi di micropagamento

Un Wallet è un conto elettronico, che permette di fare pagamenti oltre che inviare e ricevere denaro. Tramite l’associazione di una carta di pagamento è possibile effettuare anche pagamenti su pos fisico. La diffusione dei wallet elettronici è stata esponenziale soprattutto nell’ultimo decennio.

Nel particolare questo successo è da attribuire soprattutto alla scelta dell’impiego del “borsellino elettronico” o “Electronic Wallet” (un contenitore virtuale di moneta elettronica), proprio per i pagamenti online.

Questi sono stati sostenuti e incentivati dall’ e-commerce, che ha portato all’affermazione delle prime grandi società specializzate nell’offerta e gestione dei conti elettronici come Paypal (vedi anche Carta Prepagata Paypal) anche se ormai ci sono tantissime altre alternative.

Dal pagamento elettronico all’offerta di carte di pagamento fisiche

Il fatto di rappresentare un’alternativa all’apertura di un classico conto corrente, in grado di abbattere i costi, ma anche di rendere più agevole la gestione di soldi destinati ad altro tipo di uso (ad esempio per il gioco online legale, per fare acquisti esclusivamente on line, ecc), ha reso i primi e-wallet ancor più popolari.

Affianco a Paypal si sono affermati altri servizi, come quello di Neteller, e via via ci sono state altre società. Per cui ne è cambiato l’impiego e non solo essendo oggi usati solo per i pagamenti online ormai di qualsiasi importo, non sono più considerati esclusivamente come delle soluzioni specificatamente dedicate ai micropagamenti ma delle vere e proprie alternative all’uso della carta di credito o del bancomat (già di per sé affiancata dalle carte ricaricabili e dai bancomat evoluti).

Infatti sono nati i nuovi conti elettronici dotati e collegati fin dal principio a una carta prepagata fisica, interamente gestibile tramite app da smartphone. Ad esempio segnaliamo Hype di Banca Sella e Soldo.com.

Come funzionano i wallet

  1. L’utente carica i fondi sul borsellino elettronico utilizzando la sua carta di credito o attraverso un bonifico bancario, o usando un altro sistema di trasferimento di denaro che quello specifico prodotto prevede (ad esempio anche da “carta a carta”);
  2. I fondi vengono trasferiti e resi disponibili nel borsellino elettronico
  3. L’utente può procedere all’acquisto sul sito web, oppure può spostare i fondi su una carta ricaricabile prepagata;
  4. A questo punto i fondi sono scalati dal conto dell’utente.

Nel primo caso sono andati a pagare il venditore, nel secondo rimangono disponibili per la spesa ma si trovano sul plafond della carta. Una volta sostenuta la spesa verranno scalati dalla disponibilità della carta stessa.

I servizi utilizzati rientrano nei servizi “bancari”?

I servizi offerti da un conto elettronico non sono di tipo bancario, ma usano sistemi di sicurezza e di trasferimento simili, necessitando dell’individuazione di un “indirizzo” di partenza e di arrivo del denaro, che siano messi in collegamento tra loro: questi sono dati dai vari Iban. Sono quindi estremamente sicuri, e in più non necessitano di un collegamento con un conto corrente bancario o postale.

Tuttavia un conto elettronico, anche se ricco di alternative, dai micropagamenti al trasferimento di importi molto più elevati, non può sopperire a tutti i sistemi di pagamento offerti da un servizio di internet banking (ad esempio canone rai, imposte, ecc).

Esempi di servizi

Come accennato i servizi di ultima generazione sono gestibili tramite app. A titolo di esempio possiamo prendere la App Hello Pay. Infatti si ha un’applicazione che da sola permette di gestire tutte le carte potendole digitalizzare e scegliendo di volta in volta quella con cui si può pagare, fare micropagamenti e trasferimenti con Jiffy. I costi sono molto bassi e sono riconducibili alle condizioni previste da Jiffy stessa.

Un prodotto simile, che tuttavia ha carattere più specifico, con un vero e proprio conto elettronico collegato ad un’app e ad una carta fisica con tecnologia contactless è Hype di Banca Sella. Interessante anche la velocità di apertura senza necessità di un conto corrente da cui fare il bonifico di riconoscimento, grazie al sistema di identificazione tramite web cam durante la fase di registrazione;

Con caratteristiche simili, ma in più la possibilità di poter gestire più carte da assegnare anche ai propri figli, con possibilità di personalizzazione e gestione sempre da una sola app, troviamo infine il servizio proposto da Soldo.com.