Prestito con cambiali: accesso al credito per protestati e cattivi pagatori

Qualche piccolo neo nella Crif, e riuscire a prendere anche un semplice finanziamento può diventare una missione quasi impossibile, ma non bisogna lasciarsi scoraggiare, dato che alcuni sistemi per ottenere la liquidità di cui si ha bisogno non mancano.

Fra questi un metodo molto utilizzato è rappresentato dal prestito cambializzato, ovvero dal finanziamento assistito dall’emissione contestuale di cambiali. Questa soluzione, specialmente quando si tratta di somme non troppo elevate, rappresenta però un metodo eccessivamente costoso, soprattutto se si considerano i costi che complessivamente bisogna sostenere per l’emissione di cambiali (dato che si tratta di titoli immediatamente esecutivi), con i tassi di interesse applicati che rimangono comunque abbastanza elevati.

Le alternative al prestito cambializzato: le carte revolving

revolving

Le carte revolving non sono difficili da ottenere (vedi Carte revolving senza busta paga), ed in più hanno il vantaggio di poter essere usate solo quando se ne ha la necessità, pagando gli interessi maturati dalle somme effettivamente spese: insomma si tratta di una opportunità di liquidità, che può essere usata e gestita con grande flessibilità.

La maggior parte delle carte revolving non presentano costi di gestione annua (oppure sono abbastanza bassi), per cui si eliminano tutte le questioni legate ai costi accessori. Quello che si paga con le carte revolving è quindi il tasso di interesse, senza ulteriori sorprese.

Meglio i tassi di interesse dei prestiti cambializzati o quelli delle carte revolving?

Il denaro ha un costo, e sia che venga “acquistato” con un prestito cambializzato che con l’uso di una carta revolving, bisogna sostenerne il prezzo (dato dal tasso di interesse) che in ogni caso è ben al di sopra della soglia del 12%.

Ovviamente se si ha la necessità di una somma elevata, l’uso della carta revolving non costituisce più un’opzione sfruttabile, ma per le somme più modeste, queste rappresentano la soluzione più flessibile e accessibile, sempre che non ci si faccia prendere la mano, elevando la soglia di indebitamento verso orizzonti difficilmente sostenibili.

Inoltre, scegliendo le carte revolving che non prevedono il pagamento di interessi nel caso in cui superino determinate soglie, ma solo dei contributi fissi, si riesce a gestire anche la componente dei tassi di interesse con molta più facilità (e quindi con minori rischi).

Approfondimento: Carta di credito senza conto corrente.